La relazione di coppia si configura come un legame che per sua stessa natura è in continuo divenire. Sebbene non ce ne rendiamo conto il legame con il partner assume, nel corso del tempo, contorni sempre diversi. I desideri, le aspettative, gli eventi importanti della coppia (ad esempio la nascita dei figli), i vissuti e le esperienze di ogni singolo membro della coppia si costituiscono come fattori di cambiamento, talvolta radicali, che definiscono nuovi modi di stare insieme.

Non sempre però la rottura dei vecchi equilibri riesce ad essere metabolizzata arrivando a destabilizzare in modo concreto l’armonia della coppia che si ritrova in una spirale di insoddisfazione e conflitti esperiti da un singolo membro o da entrambi. Affrontare un percorso di terapia di coppia significa, almeno in prima battuta, operare un’analisi dello stato che la coppia si ritrova a vivere nel momento dato.

Successivamente vengono analizzati i processi, individuali e di coppia, che hanno determinato lo stato di malessere della coppia. Malessere che può essere percepito, almeno inizialmente, anche da uno soltanto dei partner. Infatti, sono molteplici i casi nei quali è uno soltanto dei partner a richiedere una consulenza di coppia o per lo meno a spingere affinchè si faccia una consulenza di coppia.

È evidente che le percezione di un problema, potenziale o reale, della coppia è un fatto assolutamente soggettivo e in quanto tale può essere avvertito in modo del tutto diverso tra i due partner. Inoltre, imbarazzo, sottovalutazione del problema, insicurezza ecc. si costituiscono come barriere difensive che rendono poco agevole la possibilità di richiedere un intervento di coppia.